Non così irriverente come “A volte ritorno” e “Maschio Bianco Etero”, e forse per questo meno godibile, tuttavia si legge che è un piacere. Nel momento in cui ti avvicini a un autore come Niven, lo fai principalmente per la sua totale irriverenza e schiettezza, quindi, come dicevo, questo romanzo mi ha colpito un po’ meno degli altri visto che l’idea delle vecchiette che si improvvisano ladre professioniste non è poi così originale. Se vogliamo, il romanzo parte con “lo standard Niven” ben alto quando tratta la brutta fine del marito della protagonista che, con i suoi eccessi di natura sessuali (tenuti comunque ben nascosti), lascia la povera Susan ricoperta di debiti e domande esistenziali su chi sia davvero quell’uomo con il quale ha diviso il letto per più di trent’anni. Il resto è un susseguirsi frenetico di eventi più o meno grotteschi tra Inghilterra e Francia dove le nostre vecchiette riescono a mettere a segno un colpo da 4 milioni di sterline anche grazie all’aiuto di un novantenne perennemente attaccato alla bombola ad ossigeno che procura loro armi, passamontagna e un mezzo di fuga (del quale si autoproclama autista ma che, durante in un picco di demenza senile, dimentica di utilizzare per concedersi un gelato).
Insomma, se volete leggere qualcosa di “leggero” e divertente, “Le Solite Sospette” è un libro che fa per voi. Proprio in questi giorni, tra l’altro, esce il nuovo romanzo di Niven intitolato “Invidia il Prossimo Tuo”, staremo a vedere se l’autore scozzese tornerà sui livelli di irriverenza che lo hanno reso celebre, oppure rimarrà in questa sorta di limbo “politically incorrect” ma non troppo.
6.5/10